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... I PRIMI PASSI |
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La dipartita dell’Agritruck era il presagio a due mesi di fuoco accanto al Sota Spirit: tutto il team, nessuno escluso, ultimamente ha preso parte ai frenetici lavori di affinamento ma anche assemblaggio del nuovo trattore, visto che manca ormai pochissimo all’inizio del campionato e che gli ultimi pezzi sono arrivati dagli States con ritardo rispetto alla tabella di marcia obbligandoci a stringere i tempi più che mai.Avevamo una data da rispettare: 16 aprile. Quello era il giorno fissato per l’arrivo in quel di Fognano del nostro partner di maggioranza, il titolare della Oddy’s egregio Sig. Billy Leverentz e del nostro fido contatto: Giorgio.
Entro tale data abbiamo praticamente dovuto finire ogni dettaglio,
assemblato ogni strumento e non ultimo abbiamo dovuto installare quella
preziosissima scatola all’interno del quale siamo orgogliosi di esibire
un sistema di telemetria coi fiocchi. La mole di sensori che questo
apparato porta in dote ha dell’incredibile e non è stato facile trovare
la giusta posizione per tutto quel filamento su un mezzo pressoché
finito: abbiamo tribolato non poco ma il risultato crediamo premi lo
sforzo fatto. Fino al 15 aprile è stato un vero e proprio
tour de force per essere certi di riuscire a terminare il nostro lavoro
e permettere al nostro ospite di iniziare il suo: ce l’abbiamo fatta.
Il 16 aprile abbiamo potuto ascoltare con le nostre orecchie dove
avevamo investito le nostre risorse: dopo numerosi e scrupolosissimi
controlli da parte di Billy arriva una frase lapidaria: we are ready to
start! Impariamo per la prima volta tutta la sequenza e la procedura da
seguire per il corretto avviamento del comparto motore: a dir la verità
credevamo fosse più complicato, o almeno credevamo che motori così
spinti avessero qualche difficoltà ad andare in moto ed invece si
accendono meglio di un Ciao elaborato! Qualche secondo di rotazione
indotta dal potente motorino d’avviamento che fa girare a 500 giri/min
l’albero motore e… via alle danze! |
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Non mi dilungo sul sound che abbiamo sentito perché il mio risicato
lessico mi impedisce di trovare le parole adatte a descriverlo perciò
dico solo: va sentito! Finalmente (non me ne voglia l’Agritruck ma i
suoi turbo coprivano molto) possiamo esibire un motore che anche solo
sentirlo fa venire la pelle d’oca: se poi saprà anche essere potente…
meglio!
La grande soddisfazione di tutto il team si leggeva negli occhi lucidi
e negli sguardi fieri che si incrociavano in mezzo a quel frastuono:
finalmente oltre a vedere puoi ascoltare il frutto del tuo lavoro.
Sembrava quasi che l’urlo di quelle piccole sgasate date dal Poderoso
su commissione di Billy fosse quello di tutti noi come sfogo per aver
lavorato tanto senza avere ben presente dove saremmo andati a parare.
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Beh, ora che ne siamo consapevoli siamo tranquilli e soddisfatti della
scelta fatta: crediamo che i V8 della Oddy’s sia la strada giusta per
lo Splendido Team che ha sempre fatto dell’innovazione un credo: strada
giusta anche vedendo l’approccio che Billy ha avuto nei nostri
confronti, a giudicare dalla disponibilità, dalla competenza, dalla
voglia di scambiare opinioni (volevo dire insegnare ma l’umiltà con cui
si è presentata questa persona ha dell’incredibile) e perché no di fare
“baracca”.Gli abbiamo smontato il “credo” della Pepsi in
favore dello Sciampagn di Fognano, ha apprezzato il nostro Bargnolino
in favore di un più commerciale Jack Daniel’s ed in campo motoristico
ha capito, vedendo anche il museo Ferrari a Maranello, che in Italia
non siamo degli sprovveduti. E se anche quest’anno dovremo
masticare dei rospi per l’inesperienza, ci accontenteremo se qualcuno
nel paddock al sentire “the sound of power” si lascerà andare con una
frase del Poderoso al primo spegnimento dei nostri V8: Billy, thank you
for the music!!
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